sabato 29 dicembre 2012

riflessione di donna

Dall'India giunge la notizia che la ragazza violentata giorni fa da un branco non ce l'ha fatta. Troppa la violenza subita dal suo corpo e dal suo spirito. 

Ancora una donna che perde la vita per mano di uno o più uomini, che ritengono il suo corpo un oggetto da possedere, usare e buttare via, come un giocattolo rotto. 

Le donne sono la base di ogni società: si prendono cura della casa, della famiglia, educano i figli (il nostro futuro) e, molto spesso lavorano, ma alcuni uomini preferiscono vedere in loro un mero strumento per soddisfare i propri bisogni, senza fermarsi a riflettere che anche loro devono la vita e l'affetto ad una donna.

Forse anche questa volta ci sarà qualcuno che penserà che in fondo anche la giovane studentessa indiana voleva essere violentata, perché voleva divertirsi o passare un po' di tempo. Ma questo non è vero. Nessuno, uomo o donna che sia, sogna di essere violentato, questo deve essere chiaro.

Il pensiero corre alle tante donne vittime di uomini, della loro violenza cieca e stupida. Il compito della società è quello di stare accanto a chi soffre, dando loro un approdo sicuro, un luogo dove essere ascoltate e protette e, soprattutto, non lasciarle mai sole. 


  

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