giovedì 20 dicembre 2012

La libertà della corsa. Le parole dei ragazzi del Leone XIII

Quelli che seguono sono una serie di pensieri e di impressioni che i ragazzi del Leone XIII di Carpineto Romano hanno buttato giù a seguito dell'incontro tenutosi presso il loro istituto con Laura Coccia nell'ambito dell'iniziativa del Coni Provinciale di Roma "I Valori nello Sport. I giovani incontrano i Campioni"

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“Mamma io correrò mai?” “Un giorno correrai, a modo tuo ma correrai”.

“Abbiamo incontrato Laura Coccia in un venerdì di novembre. Uno dei pochi incontri in cui sono stata veramente attenta, perché, diversamente dagli altri campioni, lei non ci ha parlato di fama, soldi, popolarità, ma ci ha fatto capire che nella vita tutto è possibile”.

“Ci ha parlato della sua vita privata, di tutte le volte che è stata rifiutata, resa diversa, di quando finalmente ha trovato nello sport un punto di sfogo, di quando, finalmente dopo tanti sacrifici e sofferenze, ha raggiunto le sue prime vittorie, fino al momento in cui ha incontrato il suo uomo”.

“La sua storia è una storia unica e proprio per questo è difficile da spiegare in due righe. In lei c’è qualcosa di diverso dalle altre ragazze, forse è quel carattere forte e determinato che sinceramente un po’ invidio”.

“Non immaginavo che avesse una storia così emozionante, concentrata su un obiettivo: riuscire a correre e arrivare al traguardo”.

“Per lei la cosa più importante non era arrivare prima o vincere la gara, ma riuscire a completare la pista”. 

“Mentre lei parlava, noi stavamo tutti a bocca aperta, l’ascoltavamo con attenzione, perché quello che lei stava raccontando era una storia vera, la sua storia”.

“Di solito durante questi incontri vengono dette le solite cose, le cose che dicono tutti e anche io saprei dire: forse, anzi sicuramente, nessuno da quelle parole ha mai ricavato nulla. Ma questa volta è stato diverso”. 

“Appena ho sentito “la campionessa di corsa e lancio del peso” me la sono immaginata robusta e muscolosa,ma non è stato così. Proprio quel giorno ho conosciuto una persona speciale che ama molto la vita”.

“Laura ha iniziato il suo incontro con alcune domande rivolte a noi, come “chi è un campione?” oppure “volete avere un fisico come quello della Pellegrini per le ragazze o di Ronaldo per i ragazzi?’. A queste domande ci siamo guardati tutti negli occhi, chiedendoci se anche lei da piccola se le fosse poste”. 

“Questa ragazza ci ha parlato della sua vita, di quando era bambina ed era messa in disparte, offesa e derisa dalla maestra, di quando arrivata alle medie trovò un professore che la fece correre con gli altri, perché correre è diverso da camminare, mentre si corre c’è un momento in cui tutti e due i piedi sono sollevati da terra, in quel momento sei praticamente sospesa in aria, ti sembra di volare, sei libera”

“Ci ha raccontato che alle elementari la sua maestra la trattava come un oggetto perché lei era “diversa”: non è stata questa la cosa che mi ha sconvolta in maniera particolare, ma il fatto che Laura capisca questo suo comportamento. Questa è stata una cosa sconvolgente!” 

“Oggi è la persona più felice del mondo, si è laureata, si è sposata. Luca ha saputo vedere oltre e tra di loro è nata una storia incredibilmente bella, che sinceramente invidio: una cosa che mi ha colpita è che con il marito abbia girato mezzo mondo”.

“Ammiro Laura Coccia, perché è una persona determinata, che nonostante e contro tutto è riuscita a fare ciò che desiderava”.

“Lei ci ha dimostrato che anche se si ha un problema non si deve mai mollare, anzi si deve continuare a lottare anche se c’è qualcuno che non ti dà speranza”.

“Quest’anno è venuta una ragazza che a fatica riesce a camminare da sola, ma in realtà è una persona travolgente e intelligente”. 

“Questa ragazza ci ha dato una grande lezione, l’incontro con Laura mi ha fatto capire che non tutte le cose che reputi impossibili rimangono così”.

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